venerdì 17 ottobre 2014

I ragazzi-libro e l'ideale della perfezione


Ogni donna sogna che i propri capelli siano sempre perfetti.
Ogni donna sogna una casa enorme da riempire di oggetti speciali.
Ogni donna sogna di essere amata.
Ogni  lettrice sogna una sala lettura come quelle dei suoi libri preferiti.
Ogni donna romantica sogna di avere armadi pieni di vestiti bellissimi.
Ogni donna sogna di essere bella e di esserne consapevole.
      Sogni spesso irrealizzabili che la società ha imparato a sfruttare.
Viviamo in un mondo che va  avanti a illusioni e desideri.
Non ci sarebbe nulla se non ci fossero i sogni e, diciamocelo, le donne sono le maggiori sognatrici e dunque le prede più facili.
Ma in questo post vi parlerò principalmente di uomini.
Esatto, uomini.
Uomini non veri, nati dalla fantasia di autori.
I cosiddetti "ragazzi-libro".
Il Ragazzo Perfetto che, con estrema
discrezione, tenta s'ingraziarsi le lettrici.
Quante volte vi è capitato di sospirare e pensare "ah, i ragazzi perfetti esistono solo nei libri!"?
So che vi è capitato, sono pronta a scommetterci.
Sarà capitato a tutte, almeno una volta.
E' normale, quando si anno dei cuoricini spessi così sopra agli occhi, non accorgersi che in realtà la nostra fantastica infatuazione è un Gary Stu.
Oppure ce ne accorgiamo ma facciamo finta di nulla.
D'accordo, va bene sognare un po'.
Il problema sorge quando le ragazze s'illudono di poter davvero trovare, un giorno, il Ragazzo Perfetto.
Dunque, c'è qualcosa che non va in tutto ciò e c'è anche molto da chiarire.
In primo luogo, il Ragazzo Perfetto non esiste.
Così come non esiste la Ragazza Perfetta.
E' pura finzione.
E, personalmente, trovo discretamente fastidioso che in ogni singolo libro con un minimo accenno di romance ci debba essere il classico protagonista maschile con gli addominali scolpiti, lo sguardo magnetico e il sorrisetto provocante, dietro al quale la protagonista (spesso e volentieri la Ragazza Perfetta) debba sbavare dietro senza ritegno come se si trattasse di una sorta di dono divino.
Basta, per favore!
L'avvento del Ragazzo Perfetto nei più
allarmanti sogni di una ragazza.
Qualcuno crei dei personaggi normali!
Sono arrivvata al punto da evitare praticamente tutte le letture in cui si parli di abbronzature, muscoli, occhi dai colori ambigui e compagnia bella perché non ne posso davvero più.
Per il resto, le storie sembrano quasi tutte fatte con lo stampino, a meno che non siano scritte così bene da avere la capacità di farsi perdonare qualche pecca del genere.

Ma vediamo la questione più da vicino: come deve essere il Ragazzo Perfetto?
-Basicalmente, perfetto, almeno secondo gli standard che la società ci impone.
-Deve avere dei gran muscoli che, mi raccomando, devono essere ben visibili sotto a qualsiasi tipo d'indumento.
Poco importa che indossi un parka o una tutina alla Elvis Presley: muscoli! Muscoli a più non posso!
-Deve avere Il Ghigno.
Il Ghigno deve essere, in breve, una faccia da schiaffi vagamente intrigante.
-Deve avere gli occhi di un colore non esistente in natura. Che siano Verde-Giada, Viola-Pervinca o (un classico) Neri (come l'Onice, mi dicono), devono essere penetranti e magnetici (come l'ago di una bussola, per intenderci). Ah, dimenticavo: anche gli occhi gialli vanno alla grande quest'anno!
-Deve avere un'abbronzatura ambrata e, se proprio deve essere pallido, deve brillare come un glitter e la sua pelle deve essere descritta come marmorea (ogni riferimento a Edward Cullen è puramente casuale).
-Deve essere un gran (scusatemi il francesismo) figlio di donnaccia, ma in maniera sexy, mi raccomando.
-Deve avere un passato tormentato che spieghi il suo pessimo carattere. Poco conta il contesto in cui la storia si svolge, se sia cresciuto in un'isolato monte vietnamita con un simpatico monaco eremita come padre o se la sua famiglia lo amasse effettivamente e lo portasse tutti i weekend a Gardaland: passato tormentato, non importa come.
-Deve avere un lato protettivo e sensibile che emerge a casaccio nel corso della storia.
-Deve amare la Ragazza Perfetta.

Ricordatevi: un'ulteriore tipo d'introspezione potrebbe annoiare il lettore.
Se amate scrivere e desiderate creare un autentico prodotto editoriale, servitevi del Ragazzo Perfetto!
Guadagnerete milioni e le lettrici elogeranno il vostro capolvoro! XD
Ahah, ditemi: anche voi siete cadute vittima del Ragazzo Perfetto?
Quando vi siete rese conto che si trattava solo di un'illusione?
Oppure non avete ancora  smesso di sognare e siete delle gran romantiche?
     Io credo che le figure del Ragazzo e della Ragazza Perfetti non facciano bene a nessuno dei due sessi.
Pensate a quei poveri ragazzi che devono competere con un ideale.
E pensate a quelle povere ragazze che si sentono inadeguate: non sarebbe bello se potessero riconoscere nella lettura i propri pensieri, i propri sentimenti, in ragazze umane, con pregi e difetti?
Ovviamente questa è solo la mia opinione e so di aver toccato un argomento abbastanza delicato, ma mi piacerebbe sapere cosa ne pensate.





Ciao! :D


lunedì 15 settembre 2014

Sproloqui

Quale perla di titolo!
Allora, prima di cominciare, vorrei dire che questo non nasce come post di sproloqui (anche se tutto ciò che esce dalla mia mente è uno sproloquio unico).
Questo è un post riguardante gli sproloqui.
Prima di tutto, cos'è uno sproloquio?
Uno sproloquio è un modo come tanti per vivere meglio.
Uno sproloquio è un flusso di scarico della nostra mente.
Uno sproloquio è un fiume di frivolezza.
Perdersi in sproloqui è uno dei pochi modi per togliersi di dosso i pesi del mondo in cui viviamo.
Perdersi in sproloqui è liberatorio e quasi sempre indolore.
La gente ha bisogno di perdersi in sproloqui.
Ne ha bisogno per non impazzire.
Tutti si perdono in sproloqui.
E tutti si chiamano a vicenda ipocriti, moralisti, ciarlatani. Si disprezzano a vicenda pur essendo tutti uguali, tutti programmati per soffrire e cercare la gioia in ciò che è frivolo, per perdersi in sproloqui.
E la gente ci prova, a convincersi di essere felice nonostante tutto.
E finisce per perdersi in sproloqui per dimenticare che in realtà è tutto dannatamente finto, che in realtà non sappiamo proprio niente del mondo in cui viviamo, che in realtà ci sarà sempre qualcuno che ci nasconde una verità a cui abbiamo diritto, che ci influenza, che tira le fila, che ci regala occasioni per sproloquiare, che ci fornisce una distrazione mentre agisce alle nostre spalle.
E nel frattempo, senza accorgercene, nella nostra mente d'improvviso diventa tutto così violento, terroristico, come un villaggio preso d'assalto.
Perché in fondo lo sappiamo di non essere completamente felici, sentiamo che manca qualcosa, ma facciamo finta di nulla, ci convinciamo di avere tutto sotto controllo e sorridiamo, stiamo bene con chi ci fa stare bene, viviamo la nostra vita in tutta tranquillità e serenità.
E sproloquiamo per dimenticare l'artificiosità di tutto ciò.




 

 

Post partorito in un momento in cui ero in vena di sproloqui.

venerdì 12 settembre 2014

Primo giorno alle superiori

Io, in macchina, che mi accorgo di avere il trucco sbavato.
E' iniziato tutto ieri.
In pratica stavo per avere un crollo di nervi.
Ero diventata un mucchietto di isteria e paura perché il giorno dopo avrei cominciato la scuola, sarebbe stato il mio primo giorno di liceo e non avrei conosciuto  nessuno.
Il dramma, cari miei, era il dramma.
Ho preso due bustine di tisana e sono andata a letto, con il pesce della cena ancora sullo stomaco e un mucchio di pensieri nella testa che non mi lasciavano in pace.
Alla fine devo aver dormito davvero poco, e quando stamattina mia madre è venuta a svegliarmi ho sentito una stretta al cuore. E allo stomaco, perché quel dannato pesce si trovava ancora lì.
Ho fatto una colazione leggera e sono andata a vestirmi.
Ho messo una gonna a ruota color salmone di Primark, una camicetta a fiori dello stesso colore con colletto bianco di Pimkie, una giacca (sempre color salmone) di, mh, Conbipel, forse, e un paio di scarpe chiare con poco tacco (mamma ha detto che per il primo giorno non sarebbe stato il caso indossare le mie inseparabili decoltè) di un colorino rosato neutro.
Per il trucco, un velo di rossetto color corallo e eyeliner.
Poi abbiamo preso la macchina e siamo partiti, tutta la famiglia al completo.
Ho messo uno dei miei cd preferiti per calmarmi durante il tragitto, un cd dei grandi successi del '55 (comprato a Bruxelles quest'estate) e sulle note di Stranger in Paradise, Cool Water, Mack The Knife (canzone non propriamente rassicurante) ho preso a sistemarmi il trucco in modo maniacale  ho tentato di calmarmi.
Con tanti augurii e rassicurazioni, mia madre mi ha lasciata davanti ai cancelli.
Quando sono entrata nel cortile ho visto diverse teste voltarsi verso di me.
I loro sguardi dicevano "Ma... perché si è vestita così? E' normale?" ma non ci ho fatto troppo caso.
Ho forzato un sorriso con aria idiota, mentre tra me e me tremavo come se avessi avuto il Parkinson.
C'era una ragazza vicino a me, così l'ho salutata e lei ha ricambiato il saluto.
"Conosci qualcuno?" le ho chiesto.
"No" ha risposto.
"Io nemmeno- ho replicato- sono così in ansia..."
Deve avere proprio creduto di aver a che fare con una pazza, poverina, perché quando ho accennato al fatto che ero quasi svenuta all'Open Day mi sono resa conto che la mia espressione terrorizzata aveva sottolineato l'intero discorso e sembrava fossi nevrastenica.
Ma almeno non lo ha dato a vedere.
Abbiamo parlato un po' della scuola e delle esercitazioni per i neoiscitti che erano state pubblicate sul sito del liceo, dopodiché è iniziata la spartizione delle classi e ci siamo augurate buona fortuna a vicenda.
Mentre andavamo in classe, ho parlato un po' con un'altra ragazza ed è diventata una delle mie due compagne di banco, due ragazze deliziose.
Sì, perché siamo  una classe di ventiquattro ragazze e due ragazzi, e quindi la parte femminile ha decisamente la prevalenza (è un liceo linguistico, dopotutto). I due maschietti si sono messi in banco assieme e sono completamente circondati.
La prof ci ha perfino raccomandato di non farli sentire a disagio. Accerchiati e senza via di fuga.
Comunque, tutte le prof sembrano molto carine (per oggi ne abbiamo conosciute tre, tutte donne anche loro) e anche le compagne con cui ho parlato sono davvero simpatiche e anche le altre sembrano molto care.
Spero tanto che quest'anno sia piacevole e fruttuoso.
Ora vi lascio con qualche bella canzone:








E come poteva mancare questa, l'unica canzone che c'entri davvero con l'argomento del post... almeno per quanto riguarda il contesto.


Baci :3

mercoledì 10 settembre 2014

Time Warp Wives: la mia opinione


Chi mi legge sa bene quanto io ami il vintage.
Amo i vestiti di un tempo, le auto d'epoca e anche gli elementi d'arredo.
Tuttavia sono nata donna. E una donna ha il diritto di rivendicare i propri diritti.
Per spiegarmi meglio, immaginatevi una moderna coppia sposata: lui lavora e lei deve stare a casa, è questa la regola? NO.
Perché grazie a Dio l'idea di donna come angelo del focolare è andata a farsi benedire da un pezzo.
E' totalmente ammissibile che una donna moderna preferisca occuparsi della casa a lavorare, ed io provo rispetto per quelle donne quanto per quelle lavoratrici, ma trovo a dir poco raccapricciante che alcune donne abbiano come unica priorità il benessere del proprio marito e l'essere delle perfette casalinge degli anni Cinquanta. Perché queste cose succedono! Anche in un epoca evoluta, a distanza di cinquant'anni.
Io Tarzan, Tu Jane.
Io porto a casa il pane, tu, femmina, essere inferiore, servimi e ringrazia!
Forse capirete meglio la gravità di tutto questo guardando questo video, che ho scoperto per caso in un pomeriggio di noia:


Non è inquietante? E non sono solo gli uomini a desiderare questo stile di vita, ma anche le donne.

"Credo che se si potessero applicare gli ideali di un tempo [...] al mondo moderno il mondo sarebbe un posto migliore, non trovi?"
"Assolutamente"

"Pensi che non avere bambini possa aiutarci a mantenere felici i nostri mariti?"
"Sì, lo penso. Abbiamo più tempo per loro, voglio dire, molto più tempo per fare le cose che vogliamo fare insieme"
{Tradotte da me} 



Posso capire che ti piacciano le cose di un tempo, i vestiti eccetera... ma applicare quello stile di vita al mondo moderno, mandando a farsi benedire tutti i progressi degli ultimi decenni, il riconoscimento della donna come essere pari all'uomo, la fine della segregazione razziale... cosa signific tutto questo, per quella gente? NULLA. E' stato tutto inutile, poteva anche restare tutto come un tempo e a loro non avrebbe fatto alcuna differenza.
Certo, un tempo c'erano anche delle cose che al giorno d'oggi non ci sono più (per esempio, i bambini giocavano insieme all'aperto e c'era meno criminalità)  ma trasformare la propria vita in un film degli anni Cinquanta non è una soluzione efficace per sfuggire allo stress del mondo moderno.
Voi cosa ne pensate? Fatemi sapere!


Au revoir! :3

martedì 9 settembre 2014

I'm back!

Oh, ma guarda! Alla buon ora!
Ebbene sì, mi sono presa una pausa molto, molto lunga.
Tra esami, la partenza di mia sorella (che a settembre si trasferirà definitivamente a Londra), un lutto in famiglia, problemi di salute e complessi mentali dovuti all'imminente primo giorno di scuola superiore, ho abbandonato il blog a sé stesso e non sono nemmeno più entrata su blogger.
Potete picchiarmi, se volete. Sempre che ci sia ancora qualcuno e che non stia parlando a vuoto (cosa molto probabile).
Allora, cosa ne è stato di me in questo lasso di tempo? Ho fatto come minimo qualcosa per rendermi utile al genere umano? Purtroppo no.
Ho scritto, scritto, scritto, coltivato paranoie, sono impazzita in periodo di esami e ho fatto avanti e indietro per Londra con la mia famiglia per cercare un alloggio a mia sorella.
Ma procediamo per gradi.
Prima di tutto, gli esami.
Il delirio. La mia morte.
Ma alla fine è andato tutto bene e sono uscita con nove.
In secondo luogo, Londra.
Mia sorella ha trovato un  alloggio carino e poco distante dall'università.
Poi c'è stata la mia pessima salute che mi ha tormentata tutta l'estate.
Pensate che una volta ero al parco e mi sono dovuta sdraiare sull'erba per non svenire.
Ho fatto una visita cardiologica, una risonanza magnetica e dovrò fare una visita neurologica.
Ma non c'è nessun problema, per fortuna. Ora sto meglio.
Per non parlare del fatto che non ho ancora i segnalibri pronti.
Dio, mi sento così in colpa!
     Ho anche partecipato ad una campagna pubblicitaria per l'agenzia dei miei genitori. Con partecipato intendo che me ne stavo perfettamente immobile mentre mia sorella faceva le foto. Più avanti, e spero di ricordarmene, ve le posterò. 
Poi ho imparato a cucire. Vado una volta alla settimana da questa adorabile signora, amica di famiglia e cugina di mio nonno, che ha lavorato come sarta dagli anni Cinquanta e tutt'ora fa delle cose carinissime su richiesta per amici e conoscenti e molta beneficenza. Anche sua madre era una sarta.
Ha un gusto musicale davvero superbo ed un'infinita collezione di vinili. Me ne ha perfino dato qualcuno.
     Mi scuso tantissimo ancora e scappo a nascondermi.






lunedì 24 marzo 2014

Il Grande Ritorno + primo compleanno del blog

Ebbene sì. Non vi parlo dall'oltretomba. I'm alive. I'm back. I'm your little Scarlet, starlet, singing in the garden...           
Ehm ehm. Vi chiederete il perché della mia prolungata assenza.
Ecco, in questo periodo sono stra-presa, a malapena riesco a scrivere, ed inoltre la fantastica connessione di casa mia è tale e quale a quella che si può trovare negli sterminati pascoli del Vietnam, o nella capanna di un monaco eremita in Tibet.
Ordunque, dopo un mese di silenzio, vi chiedo perdono strisciando, e vi anticipo che sarà un po' un periodo di magra per il blog (sarò poco presente, insomma) per via dei maledettissimi simpatici e divertenti esami che si accingono a risucchiarmi ogni rimasuglio di forza vitale presente in me.
Mi dispiace tanto, ma mi farò perdonare non appena tale espiazione del peccato di avere quattordici anni sarà conclusa, ovvero nel periodo estivo.
Comunque, oggi è un giorno speciale: oggi il blog compie un anno esatto!
Grazie, Marilyn! :')
Sono ormai passati dodici mesi dalla prima volta che ho postato qualcosa qui, nel mio piccolo mondo vintage.
Avevo aperto il blog sperando di potervi trovare una via di sfogo, un rifugio, e così è stato.
Ma se ciò è avvenuto posso solo dire grazie a voi, miei amati followers! Dico grazie a voi che sopportate pazientemente ogni mia follia e commentate le scempiaggini che scrivo, a voi che siete oramai più di cento, a voi che mi dimostrate il vostro affetto ogni giorno.
Grazie, davvero, di cuore!
Ho pensato, per l'occasione, di farvi un pensierino.
Una cosa piccola e banale, ma fatta con il cuore: dei segnalibri vintage personalizzati da stampare, realizzati da me.
Basta che commentiate qui sotto dicendomi i colori che preferite e cosa volete che vi scriva, avete una settimana di tempo.
So che non basta a farmi perdonare per la mia inaccettabile assenza, ma è già qualcosa, no? :P
...No...
A presto e tanto amore a tutti :3 :3






domenica 23 febbraio 2014

Ricoprirei il mondo di fiori

Oh, sono tante le cose che farei, se potessi.
Per prima cosa, ricoprirei il mondo di fiori, li posizionerei uno ad uno sull'atmosfera.
Così, quando la gente alzerebbe lo sguardo per guardare il cielo, troverebbe la terra. E, divertita da quello scherzo, riderebbe e sorriderebbe.
In secondo luogo, sposterei le nuvole sulla terra e camminare diventerebbe più soffice.
E, quando i bambini coglierebbero un fiore, non lo darebbero così per scontato: probabilmente avrebbero l'impressione di stringere tra le dita un frammento di cielo.
Mi è venuto in mente, così, d'improvviso. Avevo bisogno di scriverlo da qualche parte.
Baci :3


 


venerdì 21 febbraio 2014

Ancora a rompervi le scatole parlandovi del mio libro

Ehilà! Già. Mi rifaccio viva.
Perché sono ancora viva. Lo so, non ve lo sareste mai aspettato.
Oggi è stata una giornata tranquilla: dopo la scuola, a casa, così ho potuto leggere e ora comincio a scrivere un po'. Non potrei desiderare nulla di meglio: da sola, comoda nella mia cameretta, e tutto il tempo a disposizione per curare quel piccolo e fragile mondo che sto tentando di costruire e irrobustire tra le pagine del mio libro. Devo dire che l'atmosfera sta venendo come la volevo: un futuro "vintage".
Orologi da taschino, grammofoni, abiti a fiori, tazzine da tè, brillantina, macchine da scrivere.
Mi piace perché credo che, oltre all'estetica, rappresenti bene quel senso di "regressione" che voglio dare alla mia società distopica, è un po' un modo di dire: "Bene,non ci interessa se è passato del tempo, la nostra clausura mentale non ha portato ad alcun tipo di progresso".  Non è solo una decisione da amante del vintage, è una cosa simbolica.
Sto lavorando alla seconda stesura del primo capitolo, che per ora conta 347 pagine in totale.
Ho cambiato nomi, riscritto parti e ho reso il mio fragile universo più forte e più dotato di fondamenta.
Vi posto un teaser che amo particolarmente...

 E’ una bella giornata. In tutti i sensi.
Stiamo facendo un giro per i viottoli minori del paese.
Il sole ha una luce limpida e chiara, i colori caramellosi dei fiori tutt’intorno a noi.
Non sembra che l’Autunno sia alle porte.
Non sembra che tutta questa bellezza faccia parte della mia vita.
    Chiedo a Cooper di raccontarmi qualcosa della nostra infanzia. Quando inizia a parlare, lo sento.
Oh, sono dannatamente pazza, della mia sanità mentale rimane ben poco, ma lì c’è qualcosa. Proprio lì, nel mio petto, riesco a sentirlo. E’ una fiammella di speranza.
E mentre parla di colori vitaminici, di come ogni cosa sapesse di zucchero e di quanto il mondo non sembrasse poi tanto brutto, questa sensazione si fa più forte.
E’ di questo che ho bisogno.

Che ne dite? Vi piace?
Questo libro ha sconvolto il mio modo di vedere le cose, il minimo che possa fare è dedicargli attenzione e renderlo migliore.



Qualche giorno fa ero in una settimana Birdy-Lana del Rey, oggi sono principalmente The Lumineers-Lana del-Rey.
Amo ogni singola canzone, dalla prima all'ultima, che ho postato in questo quasi-anno di blog.
Ora mi dileguo e torno a fare il vegetale che digita sulla tastiera in piena beatitudine (*frase nonsense del giorno*).
Au revoir! <3

venerdì 7 febbraio 2014

Pensieri

Ehilà! Eccomi, di nuovo qui, viva e vegeta (?).
Sabato (Sabato scorso) sono andata a fare un giorno di lezione nella scuola di mia sorella, un liceo linguistico che avevo già adocchiato da tempo.
Ho deciso che mi iscriverò lì, mi è piaciuto davvero tanto, gli insegnanti sembrano molto bravi.
Credo di essere fortunata, visto che molti miei compagni non sanno ancora cosa faranno, finita la scuola.
     Inoltre, i prof parlano degli esami in una maniera che ricorda vagamente la profezia Maya riguardo la fine del mondo: sì, insomma, il tutto ci mette addosso una leggera inquietudine.
Grazie al cielo è Venerdì! Oggi abbiamo fatto una verifica di grammatica e credo di essere stata discreta, avevo studiato e sapevo ciò che dovevo sapere: il punto è che sono lenta e quindi non ho avuto il tempo di riguardarmela -.-"
Sì, perché, tra le tante, c'è una cosa che dovete sapere di me: sono estremamente ansiosa e ossessiva quando ho davanti una verifica, quindi ogni cosa riesce a turbarmi, ogni rumore, ogni piccolo e insignificante vuoto di memoria riesce a mandarmi in crisi e a resettare automaticamente tutte le informazioni recepite durante la lezione e lo studio. E' un tratto della mia personalità che detesto e di cui farei volentieri a meno, ma non è colpa mia, non posso controllarlo! XD
Ma, d'altra parte, se la gente avesse la possibilità di essere esattamente come vorrebbe essere, la vita sarebbe una noia mortale, perché non avremmo nessuno scopo.
     In questi giorni a scuola abbiamo iniziato a parlare del Trinity, e ci tengo davvero tantissimo: l'ho già fatto l'anno scorso (Grade 3, come tutti gli altri), ma voglio assolutamente farlo anche quest'anno e ho già iniziato a prepararmi. Purtroppo quest'anno non saremo in molti a tenere questo esame, ma ripeto, ci tengo tantissimo.
La prof ha detto che mi ritiene pronta a fare il Grade 5,  e  ne sono felicissima. :D
Ciao e buon weekend! :3








PS: Mercoledì (Mercoledì scorso scorso) sono andata in piscina con due amiche e ho affrontato la mia paura dello scivolo per bambini... quanto sono coraggiosa! XD

sabato 25 gennaio 2014

Personaggi

Cosa significano per voi i personaggi di un libro? Che sia il libro che scrivete o quello che leggete, intendo...
      L'autore ha sempre molte frecce al suo arco, può fare accadere di tutto ai suoi personaggi, sa sempre come non farà finire il libro... e ha le sue simpatie e antipatie, come il lettore.
Il lettore può fantasticare su quanto immagina che accadrà, l'autore fa lo stesso.
    A mia opinione, lettore e autore possono essere più simili di quanto non si creda.
Certo, una persona può spesso essere autore e lettore allo stesso tempo, ma non è questo il punto.
     Va beh, sorvoliamo su questo dilemma profondo che mi si sta fondendo il cervellino! XD
Allora, ciò che volevo chiedervi è... cosa significano per voi i personaggi di un libro?
Pensate che la trama sia più importante? O ancora ritenete lo stile il fattore più rilevante?
Nel mio caso, dipende dal libro. Per esempio, ho adorato la saga "Matched" nonostante detestassi la protagonista, Cassia.
Come persona che scrive, invece, vi posso dire che per me i miei personaggi rappresentano qualcosa di vero e completo, occupano spazio nella mia mente e nel mio cuore.
E riguardo a voi? Cosa vi piace di un personaggio? Cosa può rappresentare per voi?